Tensione tra sindacati e funzionari del governo per la Whirlpool
Alla Whirlpool di Napoli, ci sono stati momenti di tensione tra i sindacati ed i funzionari del governo presenti.
I sindacati presenti, anche nella figura della segretaria nazionale della Fiom Cgil (Barbara Tibaldi), affermavano che: “Finché non vengono i ministri non ce ne andiamo”.
Secondo i sindacati, i funzionari della Whirlpool, non sono in grado di garantire il posto di lavoro per i lavoratori e di confermare l’assunzione: stanno solo prendendo altro tempo.
Intanto, alcuni lavoratori sono andati verso Montecitorio e Palazzo Chigi, per continuare a protestare contro Giorgetti e Orlando mentre, altri lavoratori, hanno continuato a presidiare fuori dal Mise.
E’ così che Fim, Fiom e Uilm, hanno deciso di non lasciare il tavolo delle trattative fino a quando non arriveranno il ministro dello Sviluppo Economico (Giancarlo Giorgetti) ed il ministro del Lavoro (Andrea Orlando).
Ma, i due ministri, sono assenti al tavolo delle trattative e confermano che: “Che ci sarà uno schiaffo ai lavoratori e restiamo ad oltranza al Mise”.
Quindi sono avvenute ulteriori proteste anche al Chigi: infatti, non è bastato il trentesimo vertice al ministero dello Sviluppo economico per sbloccare la vertenza Whirlpool.
Ormai, ci sono da diversi anni, i problemi alla Whirlpool di Napoli, tanto che, i 320 lavoratori hanno ricevuto le lettere di licenziamento dalla multinazionale nonostante non siano stati ancora definiti i tempi giusti per il nuovo Consorzio della mobilità sostenibile per assumere i lavoratori in uscita dopo che l’azienda, lasci l’impegno del sito di via Argine.
Quindi, si aspetterà l’incontro tra i due vertici (Whirlpool e Consorzio) affinché si possa comprare il sito di Napoli.
Secondo i sindacalisti, questa è la condizione per ripartire con la trattativa, che ha come obiettivo la continuità occupazionale e l’inizio dell’avvio di un percorso in sicurezza per i lavoratori.
Questa è per noi la condizione per far ripartire la trattativa che deve avere come obiettivo la continuità occupazionale e l’avvio di un percorso di messa in sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”, hanno concluso i sindacalisti.
Per fortuna, ci sarà un piano di rilancio, che sarà portato avanti dal Consorzio Campania Sistema, di cui fanno parte 54 aziende (tra cui l’Adler come capofila).
Ma, oltre alle promesse del Governo (annunciate e poi rimaste in sospeso) sulla garanzia di continuità occupazionale, è ancora tutto da giocare.
Dopotutto, erano assenti anche i due ministri (Orlando e Giorgetti), che hanno scatenato le proteste dei sindacati: non sono mancati neanche momenti di tensione quando, in base alle richieste dei sindacalisti, il coordinatore della struttura per le crisi d’impresa (Luca Annibaletti), ha comunicato a Fiom, Fim e Uilm, che i due ministri non avrebbero mai partecipato all’incontro.
Il segretario generale della Fiom, Rosario Rappa, ha informato i lavoratori della sua decisione di chiedere un nuovo vertice.