Come fare per ottenere gli anni contributivi persi?
Riscattare gli anni persi dei contributi ai fini pensionistici si può ma c’è una scadenza da rispettare per potersi avvalere di questo diritto.
Quali sono gli anni persi?
Gli anni dei contributi persi sono quegli anni che sono senza contributi per poter andare in pensione.
Perché succede succede questo?
Perché potrebbero esserci delle interruzioni nel lavoro con relativi anni mancanti che hanno portato a non far maturare i contributi.
Questo, ovviamente, comporteranno dei problemi a livello pensionistico.
Ma perché? I motivi possono essere tanti: uno dei motivi è perché si possono integrare gli anni contributivi per avere una pensione maggiore.
Ma il problema è quando non si riesce ad arrivare all’età contributiva minima che sorgono le problematiche…
Però, si è arrivati con il Decreto legge n. 4 del 2019, ad avere una possibilità in più che tanti chiedevano.
Si tratta della “Pace contributiva” che si contrappone ad un mercato del lavoro, nel tempo, sempre più fragile.
Cos’è “Pace contributiva”?
La “Pace contributiva”, è stata introdotta da poco con la nuova legge.
Si tratta di una misura di prevenzione per poter andare in pensione prima della scadenza.
Può usarlo sia i lavoratori per riscattare sino a 5 anni i contributi scaricando anche il costo delle tasse.
E’ questa la risposta concreta del mondo del lavoro con cui in Italia (soprattutto nel meridione) diventa difficile arrivare alla pensione.
Dovrebbe scadere entro il 31 dicembre ma forse il termine sarà esteso.
Quanti anni contributivi si possono recuperare?
Si possono recuperare solo 5 anni contributivi ma devono essere 5 anni reali nel periodo lavorativo della persona.
Non si possono recuperare gli anni precedenti al primo contributo versato: nel caso, possono essere recuperati, solo i mesi dei contributi del primo anno in cui si è stati assunti ma non quelli del primo anno in cui si sono versati i contributi.
Quali sono gli anni riscattabili?
Ci sono dei casi particolari ma gli anni riscattabili per quasi tutti i lavoratori sono:
- corsi di laurea;
- corsi per diplomi universitari e di specializzazione;
- anni di lavoro all’estero;
- periodi di aspettativa non retribuita per assistenza e cura dei disabili, sino a un massimo di 5 anni;
- congedo familiare per gravi motivi (massimo due anni);
- dottorati di ricerca;
- sospensione o interruzione del rapporto lavorativo (massimo 3 anni);
- formazione professionale;
- congedo parentale al di fuori del rapporto di lavoro (massimo 5 anni);
- intervalli tra lavori saltuari e discontinui (come quelli stagionali o temporanei);
- intervalli tra un part-time e l’altro;
- studio e ricerca ed inserimento nel mercato di lavoro;
- servizio civile universale (sempre se non coperto da contribuzione obbligatoria).