Il Giornalista professionista
Per l’ordinamento italiano, il Giornalista professionista, è quel giornalista che esercita la professione in modo continuativo ed esclusivo.
La sua figura è stata istituita il 3 febbraio 1963 con la legge n. 69.
Per iniziare a lavorare bisogna superare un esame di Stato ed il rapporto lavorativo è regolato dal “Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico“.
I requisiti per essere Giornalista professionista
Per poter diventare Giornalista professionista basta avere il Diploma scuola media superiore mentre, la Laurea, serve se si dovesse frequentare un Master delle scuole di giornalismo convenzionate con l’Ordine dei Giornalisti.
Il Giornalista professionista deve fare il praticantato
Per diventare un Giornalista professionista bisogna aver svolto almeno 18 mesi di tirocinio detto “praticantato” in una redazione in cui sono assunti già altri professionisti (almeno tre assunti retribuiti secondo il contratto nazionale di lavoro).
Il praticante per diventare realmente un giornalista professionista deve avere un contratto di praticantato di almeno 12 mesi affinché si possa iscrivere al “registro praticanti” dell’Ordine dei Giornalisti.
Dopo i 18 mesi, il praticante, deve superare un esame di idoneità professionale (scritto ed orale), davanti ad una commissione nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, presieduta da un magistrato.
L’esame di idoneità professionale
L’esame è organizzato dall’Ordine dei Giornalisti: si tiene a Roma.
E’ organizzato in due sessioni:
- una prova scritta della durata di 8 ore;
- una prova orale di tecnica e pratica del giornalismo comprese anche la conoscenza delle norme giuridiche in materia giornalistica.
La Commissione esaminatrice è formata da:
- un magistrato (presidente);
- due professori universitari;
- tre giornalisti (laureati e con 10 anni di anzianità: oppure non laureati ma con 20 anni di anzianità professionale);
- un rappresentante della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG).
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Giornalistico (CCNLG)
Il Contratto Collettivo di Lavoro per la professione giornalistica, serve perchè si tratta di un rapporto di lavoro dipendente.
Le parti contraenti sono: gli editori (rappresentati dalla FIEG) ed i giornalisti (rappresentati dalla FNSI).
In Italia, i contratti collettivi di lavoro sono regolati dal 1959 (Decreti Vigorelli: diventati legge con il DPR n. 153/1961): da quella data è stato stipulato anche il contratto nazionale di categoria tra FNSI e FIEG.
L’autonomia del Giornalista professionista
Il Giornalista professionista mantiene l’autonomia del proprio lavoro anche quando lavora in una redazione con un contratto di lavoro subordinato.
Il Giornalista professionista, anche se lavora con altri, realizza uno scritto in base al proprio ingegno quindi la sua autonomia è importante per la realizzazione di un lavoro (articoli, interviste, ecc.) creato con tutti i criteri atto a poter inoltrare la giusta informazione.