È sempre maggiore la mole di dati personali che circolano su internet e il rischio è
quello di affidarli a siti o soggetti che intendono farne un uso scorretto.
Programmi fedeltà a punti e con più livelli, ricompense di status, accessi a contenuti esclusivi. Tutte tecniche di marketing, certo, che hanno in comune però una precisa derivazione. E, cioè, quella dall’ambito del gioco.
Sono ormai anni che il settore commerciale è stato pervaso dalla gamification, consapevole
dell’engagement di cui è capace, decisamente superiore alle tecniche promozionali di altro genere.
Non si tratta, ovviamente, dell’unico campo che ha mutuato le dinamiche del gioco. La gamification ha oramai conquistato praticamente tutti i settori: la didattica, la mobilità – con i sempre più frequenti programmi per incentivare l’uso di mezzi più ecologici -, persino banche e fintech l’hanno integrata nelle proprie offerte, forse per rendersi meno noiose agli occhi dei propri utenti.
Cyberninja, il combattente abile e silenzioso che ci insegna come distinguere i tentativi di phishing
La gamification ha raggiunto anche le aziende specializzate in analisi e servizi informativi: nel mese della cybersecurity e per promuovere consapevolezza in materia, CRIF ha pubblicato CyberNinja, un gioco mediante il quale l’utente può verificare a che livello sia la propria capacità critica nel distinguere eventuali tentativi di phishing.
Un simpatico metodo per sensibilizzare le persone in tema di minacce informatiche e fornire loro strumenti utili per difendere i propri dati da attacchi criminali, sempre dietro l’angolo. L’azienda bolognese riporta infatti come nel primo semestre del 2022 siano stati più di 780.000 gli alert relativi a dati rilevati nel dark web, un dato in aumento del 44,1% rispetto ai sei mesi precedenti.
Migliaia di dati sono quindi finiti nelle mani sbagliate, che non esiteranno a utilizzarli per scopi tutt’altro che leciti: tentativi di accesso in account privati, utilizzi abusivi di servizi, invio di malware o ransomware con il fine di estorcere denaro.
Dati personali: ecco a cosa prestare attenzione
Un problema a cui si deve porre attenzione in ogni momento in cui si naviga nella rete e, in generale, quando si utilizzano servizi web. E facendo un passo indietro, dalla gamification al gaming vero e proprio, è bene ricordare che la guardia non va mai abbassata, nemmeno nel momento ludico.
Servizi streaming e piattaforme di gaming sempre più performanti hanno reso il gioco molto più diffuso, ma rimane l’importanza di accertare l’affidabilità del servizio, prediligendo portali che fruiscono di avanzati protocolli di sicurezza. Partendo dalla semplice verifica dell’URL per assicurarsi che venga utilizzato il protocollo HTTPS, unico che contraddistingue una connessione in ambiente sicuro – come insegna anche il minigioco ideato da CRIF – e quindi la privacy dei dati che vengono scambiati sul sito web. Ma anche che sia in uso la crittografia asimmetrica, garantita dal Transport Layer Security (TLS) o dal Secure Socket Layer (SSL), che rende inespugnabile l’ambiente di gioco e le transazioni monetarie compiute al suo interno.