Salute ed il digitale
Nel campo della salute, ora si svolge tutto con il digitale comprese anche le visite mediche.
Infatti, secondo Deloitte nel 2021, la percentuale delle visite on line, salirà dall’1% al 5% per un totale di 400 milioni di teleconsulti.
Questo significa che ci sarà un aumento di affari di 33 miliardi per le compagnie che forniscono soluzioni tecnologiche medico-sanitarie per organizzare le visite a domicilio.
Come mai l’arrivo di questa soluzione?
L’Osservatorio Digital Health del Politecnico spiega che questa esigenza è nata con l’emergenza Covid-19 in cui si è stati costretti a trovare una soluzione al problema delle visite a domicilio.
Quindi si è cercato di trovare un sistema personalizzato per ovviare alle difficoltà e venire incontro alle esigenze dei pazienti.
Quali sono le soluzioni adottate?
La maggiore soluzione adottata è il teleconsulto tra le strutture ospedaliere ed i dipartimenti, sperimentando la televisita ed il telemonitoraggio ((35% e 37%).
La percentuale della diffusione della telemedicina è aumentata del 10% in più rispetto al 2019.
Chatbot (si tratta di un software progettato per simulare una conversazione tra un “robot” ed un essere umano: vengono usati come linea guida per rispondere alle domande), assistenti virtuali, app e sistemi di monitoraggio per pazienti cronici sono già diffusi.
Questo tipo di cambiamento è già in uso da parecchio ma ora molta gente lo sta usando anche per ritirare documenti clinici, prenotazioni e pagamenti per visite mediche.
La società di ricerca Markets and markets, afferma che, lo Iot nel mercato della sanità nel 2015, salirà da 72,5 miliardi di dollari a 188,2 miliardi con una percentuale annuo del 21% di aumento.
Secondo la Fitch Solutions, saranno gli stessi pazienti a richiedere queste funzioni sia per l’accesso alla telemedicina che per l’uso dei wearable (dispositivi elettronici da indossare che hanno funzioni di aiuto in caso di necessità).
Ed è proprio la Fitch Solutions, che si aspetta che le funzioni della telemedicina vengano consolidate a prescindere dalla pandemia perché la sanità deve migliorare in tutte le direzione compresa la tecnologia collegata alla medicina.
Francesco Ferri (presidente Assinter), ammette che oggi, per avere una vera “digital transformation“, potrà avvenire solo se c’è un cloud nazionale in cui, gli investimenti devono essere abbinati anche a dei servizi informatici atti a cooperare e scambiarsi informazioni e servizi con altri sistemi in modo affidabile per ottenere delle ottime risorse.
Come fare per rendere tutto attuabile?
Sempre Francesco Ferri conferma che, lo si potrà ottenere solo assegnando i bandi in automatico con la blockchain (sperimentato a Cinisello Balsamo in Lombardia).
Applicando un datacenter in cloud nazionale “Made in Italy”, intanto, permetterebbe di completare il percorso iniziato con la nascita del “Fascicolo sanitario elettronico” e, poi, renderebbe anche possibile lo studio dell’epidemiologia, della prevenzione e della medicina personalizzata in base ai dati.