La filiera del cibo è la prima ricchezza del nostro Paese
Secondo la Coldiretti ,durante l’inaugurazione di “Tuttofood” alla Fiera di Milano, la filiera del cibo, ha registrato un aumento del 7% rispetto al 2020.
Come si comprende bene, nonostante il Covid, la filiera del cibo è stato resistente come l’agricoltura, l’industria e la grande distribuzione.
L’Italia, è anche il primo Stato europeo produttore di riso, grano duro, vino, frutta e verdure.
Luigi Scordamaglia (consigliere delegato di Filiera Italia), ha comunicato che il loro obiettivo è quello di arrivare a 100 miliardi di euro le esportazioni agroalimentari Mady in Italy nel mondo entro 10 anni.
Questo significa raddoppiare il record: si tratta di un traguardo di “facile” portata se si riesce a lavorare in gruppo e lavorare bene.
Infatti, già i numeri, confermano questi propositi: in gennaio-luglio 2021 si registra un export di 22.714,9 milioni di euro quasi a pareggio fra gennaio-giugno.
Anche la crescita del saldo attivo import/export dell’agroalimentare raggiunge i 2.064,6 milioni (in raddoppio con quello registrato fra gennaio/luglio 2020: +87,5%).
Perché i numeri sono così alti?
Semplicemente perché tutto il mondo vuole il Mady in Italy afferma Scordamaglia.
Infatti, se questi numeri si paragonano con il resto dell’Europa, non c’è assolutamente confronto con il Bel Paese.
I numeri mondiali sono questi: USA che segnano +15%, mercati dell’estremo Oriente (Cina: +45,8%, Corea: +49,1%, dal Vietnam: +26,6% e Russia: +24,8%.
Proprio per raddoppiare il nostro export ed i nostri numeri, ci si sta avvalendo anche di un partnership importante e strategico fra la Filiera Italia e TuttoFood, affinché Milano diventi il primo hub dell’agroalimentare Made in Italy.
Boom di consumi per l’industria italiana della pasta
Nel 2020, ci sono state un milione di tonnellate di pasta in più, in tutto il mondo.
Il successo della pasta italiana è data anche dai vari tipi che se ne producono: si parte dai tipo di semola fino ad arrivare ai formati e passando dalle specialità.
Il valore del cibo italiano nel mondo
Ettore Prandini (Presidente della Coldiretti), sostiene che l’emergenza mondiale, ha rappresentato una consapevolezza sull’importanza del cibo e sulla garanzia di qualità e sicurezza che impone.
Inoltre, ha sostenuto che l’Italia, è il primo Stato a livello mondiale a riguardo di produzione di cibo ma deve superare alcune difficoltà per difendere il suo primo posto mondiale in merito al campo alimentare riducendo anche la sua dipendenza dall’estero in questo momento storico per quanto riguarda l’approvvigionamento.
Prandini, ribadisce anche, che bisogna migliorare i collegamenti fra Sud e Nord dell’Italia ma anche con tutto il mondo.