Il “Data Scientist” Italia
In base all’Osservatorio “Big Data Analytics & Business Intelligence”, dal 2014, si può monitorare la presenza dei “Data Scientist” nelle grandi aziende italiane. E, nel 2017,si è potuto assistere come il numero sia aumentato notevolmente: si è passati, dal 31% dell’anno prima al 45%.
Il 55% delle grandi aziende italiane resta agganciato ad un modello tradizionale di dipendenti con scarse competenze interne di riguardanti le analisi dei dati.
Il 2018 ha rappresentato l’anno di stabilità rispetto all’introduzione di questa figura professionale.
Com’è rappresentato l’aumento dei “Big Analytics” in Italia?
Secondo l’Osservatorio “Big Data Analytics & Business Intelligence” del PoliMi, i “Big Data Analytics” in Italia cresce del 23%: infatti, le grandi aziende stanno investendo in questa figura professionale rispetto alle PMI (62%). Quindi, c’è una richiesta sempre di figure professionali specializzate in questo campo.
Com’è il mercato dei “Big Data Analytics” in Italia?
Il mercato dei “Big Data Analytics” in Italia, è sempre più valido, con imprese che posseggono tecnologie a livello avanzato e con dipendenti con competenze sempre più specifiche nel mondo del Data Science.
Molte aziende si stanno attivando ad assumere personale con competenze sempre più specifiche puntando sugli investimenti che sono proiettati ad annoverare progetti di integrazione dei dati.
Quali sono i dati negli anni?
Nel 2019, il mercato Analytics ha raggiunto un valore di 1,7 miliardi di euro (cresce del 23% rispetto allo scorso anno): si tratta del doppio rispetto al 2015.
Ad informare di questi dati è la ricerca effettuata dall’Osservatorio “Big Data Analytics & Business Intelligence” della School Management del Politecnico di Milano, presentata al convegno “Strategic Data Science: time to grow up!“.
La ricerca ha coinvolto più di 1000 Responsabili di Innovazione e Responsabili Analytics di piccole, medie e grandi dimensioni ed Executive delle grandi aziende.
Carlo Vercellis (responsabile scientifico dell’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence), dichiara: “Questo tipo di mercato in Italia non conosce crisi”.
Come interpretare i dati della ricerca
Secondo Carlo Vercellis “Le organizzazioni più mature hanno già internalizzato le necessarie competenze e stanno intraprendendo un percorso di sperimentazioni crescenti e di maggiore complessità, che ora le vede impegnate nella sfida di governare i progetti dal punto di vista organizzativo e cambiare i processi in ottica data-driven. Le aziende neofite dei Big Data, nel frattempo, iniziano a concretizzare le prime iniziative, prevalentemente con il supporto di competenze esterne. Tra le piccole e medie imprese, si registra un crescente interesse verso il tema e nuovi investimenti, seppur in uno scenario di complessivo ritardo dal punto di vista delle competenze. Il tema del recruiting di figure professionali dedicate è ancora molto sentito dalle aziende”.
La formazione è un elemento importante
Alessandro Piva (responsabile della ricerca dell’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence), sostiene che, inizialmente, il problema principale è stata la mancanza di figure professionali competenti ma, grazie ai corsi di formazione, questo inconveniente è stato eliminato.
La prima scuola di formazione in Italia, è stata la “School of Management del Politecnico di Milano” che ha attivato un “Master internazionale su Business Analytics e Big Data“: Vercellis, conclude dicendo che: “E’ una scuola che in 4 anni ha formato hanno formato più di 160 Data Scientist provenienti da tutto il mondo”.