La crisi del lavoro in Italia

Da Nord al Sud tutta l’Italia è convolta in una grande crisi del lavoro

Quattro regioni stanno “pagando” l’emergenza Covid con una crisi del lavoro molto pesante.

Eh già, la crisi economica causata dall’emergenza Covid 19, ha colpito soprattutto quattro regioni: Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia.

La crisi del lavoro fotografata dall’esterno

La Tgr, ha “fotografato” la situazione con reportage ed interviste che sono state trasmesse in radio nel programma radiofonico “Tra Cielo e Terra” su RadioUno.

Il reportage riporta ieri ed oggi di queste regioni italiane con il benessere industriale e la crisi, che oggi, attanaglia disperatamente le aziende ed i loro dipendenti.

La trasmissione fa il paragone fra ieri ed oggi

La trasmissione parla di Fiat Mirafiori a Torino, che alla fine degli anni ’70, aveva nella sua azienda tanti operai (circa 80 mila) come anche Iveco e Cnh.

Nel 1989, Fiat Mirafiori e Fiat Rivalta, produssero 900mila auto: oggi se ne producono esattamente la metà in tutte le sedi italiane.

Per un’azienda come la Fiat è stato un retrocedere tempestivo con molti danni per tutti.

L’arcivescovo Nosiglia, durante la festa di San Giovanni ha “parlato” alle istituzioni ed ai titolari delle industrie affinché si scommetti sulla “grandezza” della regione e sulle possibilità di risalita.

Secondo lui si deve ripartire proprio dal Piemonte per potersi riprendere dalla crisi economica.

Il Piemonte, tra il 2012 ed il 2013, ha perso 100mila posti di lavoro: anche quest’anno, nel primo trimestre ne ha persi 14mila.

Quest’anno, sono stati licenziati gli addetti al terziario dato che le fabbriche sono ridotte al lastrico e quelle che ancora esistono usano la cassa integrazione.

Infatti, oltre 60mila lavoratori in Piemonte, sono a casa a zero ore.

A Torino, nel 2013, hanno chiuso 1500 negozi e ad oggi la situazione non è assolutamente migliorata.

Sette anni fa, il tasso di disoccupazione era del 4.2%, mentre ora, solo nel primo trimestre di quest’anno è salito al 12,2% (43% tra i giovani).

La crisi rappresentata nel servizio di Gian Marco Ricciardi

Anche Pordenone è nel vortice della crisi…una zona industriale di alto livello ridotta al lastrico in questo ultimo anno.

E’ stata il simbolo del disastro industriale: migliaia di posti a rischio (Electrolux e Ideal Standard) per citarne solo due delle tante aziende coinvolte.

In Friuli Venezia Giulia, negli ultimi 7 anni, si sono persi 22mila posti di lavoro (i disoccupati sono maggiormente raddoppiati: da 18 a 41 mila).

Addirittura, il Vescovo ed i sacerdoti di Pordenone, si sono autotassati per aiutare tanbta gente che faceva richieste per poter sopravvivere.

Nel 2007, qui, la disoccupazione era quasi nulla ma nel primo trimestre di quest’anno,  già all’8,3% (gli occupati sono meno dei 500mila).

Con l’intervista di Aretino Zava si scoprono anche i problemi della Sardegna

Con l’intervista di Aretino Zava a Mons. Pellegrini, si può conoscere la crisi economica che ha colpito la Sardegna.

Anche il 2013, è stato un anno pericoloso sotto il punto di vista dell’economia (disoccupazione, crollo dell’export e del prodotto interno lordo), ma non come questo ultimo anno che ha messo in ginocchio tutto il motore economico dell’isola.

I lavoratori, sono stati in “pericolo” costante per il lavoro ma hanno sempre la speranza che tutto si ristabilisca.

Per questa regione, si è sentita anche la voce di Padre Francesco, che chiede di fare passi certi per sbloccare questa situazione e riavviare la Sardegna alla “serenità”.

Conclusione

Questi numeri, sono veramente spaventosi, soprattutto se si pensa che queste regioni, fino a qualche anno fa erano il top dell’economia italiana.

Purtroppo, la crisi del lavoro, ha colpito molto l’Italia e molti settori lasciando tutti in balia delle onde.

Assolutamente, bisognerà dare una mano per farle riprendere e ristabilire, affinché tutti (aziende e dipendenti) possano ripartire al meglio.