Questa è una delle preoccupazioni maggiori: inventarsi un lavoro a 50 anni. Ovvero quando sei troppo giovane per andare in pensione e troppo vecchio per fare la gavetta e ricominciare da zero. Questo è il vero dramma, sei in una situazione intermedia che ti penalizza senza alternative.
In realtà siamo in un periodo storico in cui per tutti è difficile trovare lavoro, anche per i neolaureati e per chi si è specializzato. Colpa delle nuove dinamiche economiche, di un mondo in cui tutto deve essere definito intorno alle regole del capitalismo. E della massima efficienza: massimizzare il ricavo, minimizzare le spese. Questo è il dogma da seguire per le aziende.
Nel frattempo le persone sono costrette a lasciare il proprio posto di lavoro. Essere licenziati a 20 o 30 anni vuol dire rimboccarsi le maniche, significa ricominciare a cercare un impiego con la flessibilità e l’intraprendenza di un’età che ti consente di adattarti alle situazioni. Magari puoi andare in Inghilterra o in Germania. Non è facile ma è possibile. Sicuramente è più semplice rispetto a chi deve inventarsi un lavoro a 50 anni.
Le opportunità di impiego per le persone che hanno superato una certa età si assottigliano. Proprio per il motivo citato sopra: spesso non si cerca la specializzazione e l’esperienza, ma la manodopera a buon prezzo da formare e assimilare nel proprio organismo aziendale. Questa nella migliore delle ipotesi, a volte l’intento è solo quello di sfruttare. Ma le opportunità di lavoro over 50 non sono un miraggio: ecco perché.
Sconfiggere ansia e imbarazzo del licenziamento
Il passo numero uno: non sentirsi in colpa e non avere vergogna della propria condizione. Spesso perdere il lavoro a 50 anni è un dramma che coinvolge soprattutto l’aspetto psicologico ed emotivo. Il mondo ti crolla addosso, le certezze che circondavano il tuo modo di intendere la realtà si sgretolano, all’improvviso devi mettere in discussione la routine. E, soprattutto, devi comunicare al mondo intero che non hai più un impiego, che sei disoccupato. O magari che la tua azienda è fallita e devi ricominciare tutto da zero. Non è facile quando hai una famiglia da mantenere.
Cosa penseranno gli amici? E i parenti? Come reagiranno i miei figli? Le paure si moltiplicano, a volte manca il sonno e il riposo per affrontare i problemi con la giusta prospettiva. Vero, c’è un problema da affrontare ma tutto sembra più grande, tutto si amplifica. Soprattutto se hai investito tanto nel tuo lavoro. Il primo consiglio che posso darti: non aver paura di comunicare il tuo disagio, mantieni la tua dignità e non temere di comunicare al mondo che sei alla ricerca di un impiego. Inventarsi un lavoro a 50 anni non è facile, ma è ancora più difficile se non superi il disagio.
Un buon modo per reagire e ritrovare lo spirito giusto: fare formazione. Riprendi in mano la situazione, hai passato anni a seguire la scia e a svolgere un compito predefinito. Senza verve. Ora devi andare oltre e capire dove puoi migliorare, come puoi sfruttare la tua professionalità. Investire nella buona formazione è il modo giusto per aprire gli occhi e magari sfruttare le nuove tecnologie della comunicazione per proporre il tuo profilo.
Inventarsi un lavoro a 50 anni con il web
Trovare lavoro a 50 anni non è facile ma puoi avere qualche possibilità in più se sfrutti i social media. In che modo? Non di certo sperando che arrivi qualche offerta miracolosa da Facebook. Il primo passo che puoi fare: creare un profilo LinkedIn per pubblicare il tuo curriculum online, poi c’è l’opportunità di Google Alert per tracciare tutti gli aggiornamenti che riguardano il tuo universo professionale.
Come funziona? Basta andare nella home page e digitare il tuo profilo professionale: Google Alert crea dei report con tutte le pagine web che contengono una determinata parola. Quindi ogni volta che verrà pubblicato un annuncio avrai una nota nella posta elettronica. Sembra un buon consiglio, vero? In realtà si tratta sempre di una condizione passiva, una strada da seguire ma non da preferire.
Spesso inventarsi un lavoro a 50 anni vuol dire uscire dallo schema precostituito, da ciò che hai fatto per anni. Certo, se devi portare avanti una famiglia devi tamponare l’aspetto economico e trovare delle entrate per rispettare scadenze e spese. Però forse è arrivato il momento di guardarsi intorno. E di sfruttare il web per trovare un lavoro diverso. Magari basato sulle proprie passioni o su ciò che ami fare. Ecco perché spesso si punta sul blog.
Trovare lavoro con il blog
Inventarsi un lavoro a 50 anni vuol dire anche pensare fuori dagli schemi e fare qualcosa che non hai mai fatto prima. Ad esempio aprire un blog e usarlo per raccontare chi sei, cosa fai, come puoi aiutare le persone. Il blog, infatti, ragiona in ottica inbound marketing: permette di intercettare le persone che hanno bisogno di te. In che modo? Grazie a Google e ai social: in entrambi i casi il blog riesce a sfruttare le logiche di queste piattaforme grazie alla sua capacità di aggiornarsi costantemente. Ed è questo il passaggio che può esserti utile.
A differenza di un sito web statico, il blog prevede la pubblicazione continua di articoli che intercettano determinate esigenze. In questo modo puoi mostrare cosa sai fare, e puoi portare potenziali clienti o datori di lavoro verso le tue pagine. Non è facile, non è semplice e neanche immediato: questo percorso può essere lungo e difficile da affrontare. Ma una volta iniziato non avrai più bisogno di cercare lavoro. Sarà lui a trovare te.
Questo è il punto di arrivo, il momento più alto della tua avventura: è quando ti rendi conto di essere uscito dalla crisi e di avere una nuova storia da raccontare ai nipoti. Prima, però, devi lavorare sodo. Tempo necessario per creare un blog capace di generare lead (potenziali contatti)? Nessuno può dirlo ma in media puntiamo sui 12 mesi. Ecco perché il blog lo devi aprire quando non ne hai bisogno, dai uno sguardo al prossimo paragrafo.
Devi ragionare come un freelance
Il segreto per avere sempre una carta da giocare: ragionare come un libero professionista, come un freelance. Anche quando sei un dipendente. Il vero problema di chi perde il lavoro a 50 anni (ma anche a 40 o magari a 30) si ritrova nel dramma dell’incertezza. E ora cosa faccio? Come mi muovo? Chi è sempre stato abituato al compito ben definito, stabilito a tavolino giorno dopo giorno, soffre nel vedere il proprio mondo crollare.
Un mondo di certezze che in realtà non avevano fondamenta. Oggi nessuno può essere al sicuro, non esiste più il lavoro garantito e il posto fisso. Quindi, anche come dipendente, devi ragionare come un freelance. Devi curare i rapporti con colleghi e potenziali clienti, devi usare i social come strumento per farti conoscere e creare relazioni virtuose. Ho parlato del blog come strumento per creare un circolo virtuoso intorno alla tua attività: crea il tuo diario online. Ma fallo quando non ne hai bisogno.
Lavora sul blog quando hai già il posto di lavoro, e intendilo come un impiego momentaneo. I freelance devono diversificare le entrate, non possono contare solo su un cliente. Perché il giorno successivo potrebbe abbandonare il progetto, di conseguenza c’è bisogno di un paracadute finanziario. Fa’ lo stesso anche tu, consiglia ai tuoi amici dipendenti over 50 di ragionare come un libero professionista. E di guardarsi intorno prima di averne bisogno.
Trovare lavoro a 50 anni: la tua esperienza
In questi casi il modo migliore per dare dei riferimenti è parlare di esperienze concrete. Perdere il lavoro a 50 anni è (purtroppo) semplice, e trovarlo difficile. Ma è una condizione della nostra realtà, del presente nel quale viviamo. Il modo migliore per ostacolare tutto questo: devi tenerti pronto, devi essere sempre allineato con la mentalità del libero professionista. E magari puntare su strumenti come i social media che ti consentono di raggiungere persone interessate con una spesa minima. Il lavoro non lo devi cercare, lo devi creare: è una frase esausta e inflazionata o uno spicchio di verità? Lascia la tua opinione nei commenti, raccontaci come hai trovato lavoro (anche ma non solo) grazie al web.