Intelligenza artificiale: come sfruttarla in maniera funzionale ed evitare di farsi sostituire dall’AI

Come per qualsiasi tecnologia altamente innovativa, l'intelligenza artificiale deve essere utilizzata con cognizione di causa e consapevolezza. Uno degli aspetti più dibattuti riguarda la capacità degli utenti di stabilire limiti chiari

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Tra le innovazioni tecnologiche di maggior impatto affermatesi negli ultimi anni, l’AI (Artificial Intelligence) è certamente tra le più discusse e interessanti. Protagonista di una crescita esponenziale, l’intelligenza artificiale sta trovando applicazione negli ambiti più disparati, dalla comunicazione al marketing, rivelando potenzialità straordinarie per il futuro.

Come per qualsiasi tecnologia altamente innovativa, l’intelligenza artificiale deve essere utilizzata con cognizione di causa e consapevolezza. Uno degli aspetti più dibattuti riguarda la capacità degli utenti di stabilire limiti chiari per garantire che l’AI rimanga una risorsa preziosa e non diventi uno strumento incontrollabile. Ciò rappresenta uno snodo cruciale soprattutto per le applicazioni professionali nell’ambito di nuovi modelli di business, laddove è fondamentale che la componente umana non venga sostituita in tutto e per tutto dall’intelligenza artificiale.

Cosa si intende per ‘Intelligenza Artificiale’?

Contrariamente a quanto si possa pensare, non esiste una definizione univoca di ‘intelligenza artificiale’ che soddisfi tutti gli esperti in questo campo. Da un punto di vista strettamente tecnico, l’intelligenza artificiale è generalmente descritta come un algoritmo che permette a un computer di simulare le capacità intellettive umane. In pratica, l’AI si presenta come un programma in grado di acquisire informazioni, eseguire processi logici e implementare procedure di auto-correzione, spesso partendo da input esterni o utilizzando database predefiniti. In sintesi, i sistemi che sfruttano l’AI sono in grado di ‘pensare’ e agire razionalmente, secondo meccanismi analoghi a quelli della mente umana.

AI e business: un connubio dalle enormi potenzialità

La “questione” riguardante un utilizzo corretto dell’intelligenza artificiale nel business è complessa, anche a causa del fatto che le sue possibili applicazioni sono innumerevoli. Pertanto, è necessario gestire in maniera equilibrata le enormi potenzialità di questa tecnologia senza, al contempo, svilire o ridimensionare la componente umana. Questo dilemma è particolarmente rilevante in relazione all’utilizzo della cosiddetta Generative AI (Intelligenza Artificiale Generativa), come ChatGPT, che rappresenta uno degli esempi più noti di questa tecnologia avanzata.

Essa rappresenta una notevole risorsa per la gestione e lo sviluppo del proprio business, in quanto consente di implementare agilmente numerose funzioni, tra le quali:

-stesura di copy per il marketing e le vendite;
-redazione di guide prodotto;
-analisi del feedback fornito dagli utenti;
-implementare o ottimizzare i chatbot destinati all’assistenza clienti;
-scrivere codici di programmazione e documenti di vario tipo;
-elaborare sinteticamente grandi quantità di dati per produrre resoconti o altri documenti utili;
-gestione del flusso di e-mails.

Sfruttare in maniera funzionale l’AI: i consigli di Andrea Traina

Molti ritengono che il principale scopo dell’intelligenza artificiale sia accelerare ed efficientare i processi creativi. Tuttavia, osservando più da vicino, emerge una prospettiva decisamente più complessa.

Secondo l’esperto Andrea Traina, l’AI non dovrebbe mai sostituirsi all’intelligenza umana ma, al contrario, andrebbe sfruttata per esprimerne a pieno la creatività individuale. In che modo?  Questo può avvenire delegando a software di intelligenza artificiale i compiti più monotoni e ripetitivi, quelli che richiedono l’esecuzione di operazioni meccaniche e sterili. Così facendo, professionisti ed imprenditori hanno maggior tempo a disposizione per dedicarsi in prima persona ad attività che richiedono una produttività creativa, originale e autentica.

In aggiunta, come sostiene Traina – speaker su numerosi palchi italiani ed internazionali, nonché esperto di community-based business e formazione professionale – un uso strategico e funzionale dell’AI può ampliare significativamente le opportunità di crescita personale. Marketers, professionisti e imprenditori possono sfruttare l’intelligenza artificiale per potenziare le proprie competenze, migliorare la formazione professionale e affinare le capacità di problem solving. Questo approccio contrasta quindi la visione secondo cui l’AI potrebbe rappresentare una minaccia per l’occupazione laddove, di contro, può costituire una risorsa dalle enormi potenzialità.