Essere imprenditori non è certamente la cosa più semplice del mondo. Bisogna conoscere il mondo della finanza, avere uno spiccato senso dell’investimento e scegliere in modo corretto come spendere il proprio capitale per mettere su un’azienda che possa garantire guadagni a lungo termine. Modelli, italiani e stranieri, cui ispirarsi non mancano certamente. Ma anche una volta raggiunto l’obiettivo prefissato, rimangono altre problematiche, tra cui quella dolente della gestione dei rapporti con il proprio istituto bancario.
Rapporti bancari: questione non semplice per gli imprenditori
Specialmente nel nostro Paese, le piccole e medie imprese conservano un carattere familiare. Se, da una parte, questo comporta grandi vantaggi, come la possibilità di poter tranquillamente mandare l’azienda avanti di generazione in generazione, dall’altra provoca anche dei grattacapi nella gestione di alcuni aspetti fondamentali nella vita di un’impresa. Basti pensare al fatto che in questa tipologia di azienda, spesso non si hanno persone in grado di poter rapportarsi al meglio con il sistema bancario nazionale, sia a livello di mancanza di preparazione, sia di conoscenze.
Ecco, quindi, che diventa straordinariamente importante per questi imprenditori affidarsi ad un professionista di fiducia, esperto nel settore bancario, il quale avrà il compito di interfacciarsi con gli istituti di credito su diverse questioni. Per esempio essi sono in grado di dialogare con la banca, facendo gli interessi dell’imprenditore, per provvedere alla scelta delle migliori condizioni, per discutere di linee di credito e garanzie sui fidi concessi. Inoltre, l’esperto potrà incaricarsi di presentare un piano d’azione finanziaria su progetti che riguardano lo sviluppo aziendale.
Consulenti finanziari: perché sceglierne uno indipendente
Quindi, affidarsi alla figura del consulente finanziario è la scelta migliore per migliaia di imprenditori che vogliano sentirsi più tranquilli nella gestione dei rapporti con la propria banca. Ma quando si decide a chi rivolgersi, c’è sempre un dubbio che bisogna risolvere velocemente: consulenti interni, come i private banker, promotori finanziari o consulenti indipendenti?
Spesso la scelta giusta è quella di affidarsi a un consulente finanziario indipendente, il quale ha le mansioni di un direttore finanziario in outsourcing in tutto e per tutto. Il consulente esterno, infatti, consentirà nella maggior parte dei casi di abbattere oneri finanziari, spese, commissioni bancarie e interessi passivi che la banca di appartenenza potrebbe applicare a vario titolo. Questo perché, essendo lui stesso un lavoratore che ha sicuramente un passato da dipendente in banca, il consulente indipendente sa come impostare il discorso con il direttore dell’istituto o con il capoarea designato per trattare su determinate questioni toccando le leve giuste.
Ciò che solitamente si potrà sperare di ottenere, quindi, sono vari miglioramenti relativi ai termini e alle condizioni su prestiti e investimenti, oltre che soluzioni cucite come un abito da sera sul profilo dell’investitore. Inoltre, le linee di credito di medio e lungo periodo potrebbero essere facilmente rimodulate e trasformate, ottenendo un beneficio enorme in termini di equilibrio finanziario dell’azienda. Da sottolineare, infine, è il fatto che i consulenti finanziari indipendenti sono stipendiati a parcella, che viene stabilita in fase preliminare, ossia quando si redige il contratto, solitamente annuale, di consulenza, che sarà basata solo ed esclusivamente sull’interesse del cliente.
Fare impresa al giorno d’oggi è molto più complicato
Affidarsi alla persona giusta, dunque, consente all’imprenditore di semplificarsi e non poco la vita, già complicata dal fatto che attualmente non è più facile come un tempo decidere di avviare un’impresa nel nostro Paese. La burocrazia e le incombenze finanziarie, infatti, limitano la libertà d’azione dei possibili imprenditori, non consentendo alle aziende di sopravvivere agevolmente e scoraggiando giovani e possessori di patrimoni importanti a fare impresa in Italia.
Quindi, scrollandosi di dosso tutte le preoccupazioni burocratiche e quelle dovute al mantenimento dei rapporti bancari, l’imprenditore avrà la possibilità di curare totalmente i propri affari, dedicando attenzione a clienti e fornitori, magari riuscendo a trovarne di nuovi facendo networking, e gestendo al meglio la platea di dipendenti assunti. Un focus sulla propria attività che mai ci si sarebbe potuti nemmeno lontanamente immaginare senza la figura del consulente bancario, specialmente quello indipendente.