Dove dev’essere svolto il lavoro a domicilio?
Il lavoro a domicilio è tale se viene svolto a casa o nei locali del lavoratore: invece, se i locali sono del datore di lavoro, il lavoratore dovrà dare un compenso e, a questo punto, il lavoro diventa subordinato e non più a domicilio.
Quanto è pagato chi svolge il lavoro a domicilio?
Dato che l’orario di lavoro non è mai sicuro, la retribuzione, avviene in base alle tariffe di cottimo pieno.
Sono tariffe fissate dai contratti collettivi, dovute al tempo impiegato dal lavoratore ad eseguire la lavorazione della commessa ricevuta.
Il tempo viene calcolato in base al minuto, all’ora, al giorno o al mese.
Nel caso venga calcolato in base alla tariffa oraria, la retribuzione, è pari alle ore impiegate per la quota oraria.
Di solito, i contratti collettivi, prevedono anche delle maggiorazioni, a seconda della percentuale della retribuzione.
La percentuale della retribuzione corrisponde a:
- tredicesima, ferie, festività e Tfr;
- rimborso spese per l’uso di macchine, energia, locali ed accessori;
- lavoro notturno, festivo, etc.
Quanti contributi si pagano per chi svolge il lavoro a domicilio?
I contributi Inps a carico del lavoratore che del datore di lavoro sono gli stessi di tutti gli altri tipi di lavoratori.
L’imponibile contributivo è formato dalla retribuzione corrisposta.
Comprende:
- la retribuzione che riguarda i giorni compresi tra la data di consegna del lavoro e la data di riconsegna;
- le maggiorazioni della retribuzione relative a mensilità aggiuntive, ferie e festività.
L’aliquota contributiva è applicata su un contributivo giornaliero minimo fissato annualmente.
Come avviene il licenziamento del lavoratore a domicilio?
Il licenziamento del lavoratore a domicilio non prevede limitazioni (come per il licenziamento dei lavoratori dipendenti), a meno che, non ci sia un accordo delle parti da cui emerge che la prestazione non sia caratterizzata da una continuità.
Il datore di lavoro, nel momento in cui comunica il recesso, non è obbligato a rispettare la forma del recesso o a motivarlo: deve semplicemente comunicare la sua volontà a terminare il rapporto di lavoro tramite una forma scritta con un certo tempo di preavviso.
Conclusioni
Il contratto di lavoro a domicilio ed, il lavoro a domicilio in sé per sé, è un contratto di lavoro come tutti gli altri con delle piccole clausole e diversità che lo caratterizzano.
E’ previsto anche dalla legge quindi non è nulla di illegale.
Tra l’altro sono previsti diritti e doveri come tutti i tipi di lavoro.