Quali sono gli obblighi del datore di lavoro per un lavoratore ammalato?
Durante il periodo di malattia, il datore di lavoro, ha degli obblighi sia di natura patrimoniale che non patrimoniale.
Quali sono gli obblighi di natura patrimoniale del datore di lavoro per un lavoratore ammalato?
Gli obblighi di natura non patrimoniale sono quelli economici verso il lavoratore ammalato.
Quali sono gli obblighi di natura non patrimoniale del datore di lavoro per un lavoratore ammalato?
Gli obblighi di natura non patrimoniale sono quelli culturali (es.: la prestazione ricevuta da un insegnante) e morali (per es.: l’attenzione verso qualcuno).
Cosa sostiene la legge per gli obblighi di natura patrimoniale?
Per gli obblighi di natura patrimoniale, la Legge, prevede che al lavoratore assente per malattia, spetti il diritto di percepire ugualmente la retribuzione, secondo quello stabilito nel contratto.
A seconda dei casi, la retribuzione sarà interamente a carico del datore di lavoro o a carico dell’INPS (in questo caso, l’ente previdenziale, erogherà un’indennità che potrà essere anche integrata dal datore di lavoro).
Cosa sostiene la legge per gli obblighi di natura non patrimoniale?
Per gli obblighi di natura non patrimoniale, l’art. 2087 c.c., sostiene che “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
Secondo la giurisprudenza, tra le conseguenze di questa nota, ci sarebbe anche che gli obblighi di natura non patrimoniale per il titolare, sono soggetti a responsabilità risarcitoria per violazione dell’art. 2087 c.c. se lui essendo consapevole della malattia del lavoratore, continui a dargli mansioni che possano mettere in pericolo la sua salute a causa di un impegno di lavoro (fisico e mentale) troppo elevato per il suo momento di suscettibilità.
Infatti, secondo l’art. 2087, tutelare la salute del lavoratore, è dovere del datore di lavoro per un principio di correttezza e buona fede: in base all’art. 1375 c.c. che ritiene che il titolare debba impegnare il lavoratore in mansioni consone al momento.
Ovviamente, tutto ciò, dev’essere anche secondo l’organizzazione aziendale che deve consentire anche la sostituzione con un altro dipendente (Cass. 3.7.1997, n. 5961, in D&L, 1998, 463).
Secondo la giurisprudenza, il lavoratore, deve avere il diritto ad essere inserito in mansioni compatibili con il suo stato di salute (Pret. Milano 16.11.1995, est. Porcelli, in D&L, 1996, 452).
Se, a causa di mancata organizzazione aziendale, il datore di lavoro, costringe il lavoratore ammalato ad un lavoro non adatto al momento e ad un eccessivo lavoro mettendo in pericolo la salute del proprio dipendente, costituisce una violazione dell’art. 2087 c.c., dell’art. 41, comma 2 Cost., con conseguente responsabilità contrattuale del datore di lavoro” (Cass. 1.9.1997, n. 8267, in D&L, 1998, 446).
Conclusioni
Quindi, come possiamo vedere, anche il datore di lavoro ha degli obblighi nei confronti del lavoratore dipendente affinché sia lui e la sua salute siano tutelati.
E, se ciò non dovesse avvenire, viene tranquillamente sanzionato dalla Legge dato che lo prevede in modo categorico.