Il mercato del lavoro in Italia è sempre più competitivo e può risultare un ambiente difficile per molti, figuriamoci per un adolescente, ma le possibilità e le offerte lavorative per i giovani imprenditori non mancano, soprattutto se si ha il coraggio di testare il mondo del libero professionismo e dell’imprenditoria innovativa.
É proprio la crescente competitività la ragione per cui la laurea risulta essere un requisito fondamentale anche solo per affacciarsi al mondo lavorativo. Ma se è vero che la laurea è importante, è altrettanto vero che non tutti la possiedono , in quanto rappresenta un impegno economico non indifferente. Come fare?
Studente lavoratore o Neet?
Sulla scena Italiana risultano esserci due facce d’una stessa medaglia, da una parte abbiamo una comunità di giovani che oltre ad essere iscritta ad un corso di studi , è al contempo impegnata nel lavoro, o alla ricerca di esso: i famosi studenti-lavoratori ma dall’altra abbiamo i NEET, o anche definiti “nullafacenti” nel linguaggio comune. Ma nello specifico chi sono questi Neet?
NEET è l’acronimo inglese di Not in Education, Employment or Training, questa sigla indica quella parte della popolazione, solitamente in un età compresa tra i 15 e i 29 anni, non impegnata nello studio, lavoro o qualunque tipo di formazione.
ll fenomeno Neet sta sollevando sicuramente molte preoccupazioni, in alcuni casi si sente parlare di “generazione perduta”, ma i dati ISTAT non mentono ed infatti nell’ultimo anno sono aumentati del 2,01% gli studenti che studiano e al contempo lavorano.
Come dividersi tra questi due impegni? Quali sono i lavori che un giovane già impegnato nello studio può fare? Sono diverse le possibilità che uno studente ha a sua disposizione, come ad esempio le classiche occupazioni part-time in un pub, negozio, call- center ecc.. dove ognuna di queste porta con sé vantaggi e svantaggi legati al mestiere, ma volendo allontanarsi da quest ottica, da queste occupazioni di cui si sente spesso parlare, cosa si può fare di realmente diverso per poter riuscire a mettere qualcosa da parte ma allo stesso tempo studiare?
Come detto precedentemente bisogna avere coraggio, il coraggio di buttarsi in un mondo che da pochi anni si sta affermando come non mai, quello dell’imprenditoria, o meglio ancora il mondo dell’imprenditoria digitale.
Come e cosa fare per diventare giovani imprenditori
Il termine giovane ed imprenditoria, non è un ossimoro, al contrario sono due termini che possono essere realmente compatibili tra di loro, si parla infatti di imprenditoria giovanile, ma è necessaria volontà e le informazioni giuste per iniziare. Per favorire la crescita di questo settore e agevolare i giovani che si affacciano per la prima volta al mondo dell’imprenditoria, il Governo grazie alle legge 95/1995 ha pensato bene di stanziare circa due milioni,per la precisione 2 milioni e 600 mila, destinati proprio a questi giovani imprenditori, che hanno ambizione e coraggio per buttarsi in questa nuova attività ma non i fondi necessari per farlo.
Oggetto di questo finanziamento per giovani sono fondi europei, statali, o regionali da utilizzare per agevolare la nascita di queste nuove imprese o startup.
Per poter accedere a tali fondi bisogna rispettare dei requisiti.
Fare un discorso generico su questi ultimi sarebbe inefficace e improduttivo in quanto ogni progetto è a sé differente, e quindi bisogna analizzare ogni situazione singolarmente.
La concessione di questi fondi infatti, varia in base a diversi fattori, come ad esempio il tipo di progetto, il territorio in cui si vuole sviluppare tale progetto, la presenza o meno di partita iva ecc.., ma volendo si possono indicare alcuni punti di partenza comuni:
- età inferiore ai 35 anni
- avere un progetto per l’avvio di una società sas, snc, Spa o cooperativa
- garantire possibili assunzioni in futuro
- essere studente o disoccupato.
Quindi se sei un un ragazzo con un buon progetto tra le mani e possiedi i requisiti elencati, non avere timore, ma prendi coraggio e buttati in questa nuova avventura!