Te lo sei chiesto più volte, vero? Come aprire un coworking? Domanda legittima, vuoi accogliere i freelance e i nomadi digitali che hanno bisogno di un posto flessibile e un ufficio sempre aperto. Ma non solo, il coworking è aggregazione: un progetto per condividere competenze e trovare i membri del tuo team.
Detto in altre parole, avviare un coworking vuol dire puntare verso un modo nuovo di intendere l’ufficio e il lavoro in generale. Se fino a pochi anni fa l’idea di spazio lavorativo condiviso era ancora lontano dalle realtà italiane, oggi è sempre più facile trovare imprenditori che creano uffici per chi vuole ritagliarsi angoli privati, ma al tempo stesso aperti.
Il concetto di coworking non genera sistema ma rete, punta verso l’interconnessione dei vari hub (nodi) per fare in modo che si adatti al lavoro: sempre più flessibile, sempre più duttile. Sempre più liquido. Il coworking è veloce, adatto allo smart working, a chi si trova sempre in giro con un computer alla ricerca di una rete WiFi. E può essere un business per monetizzare, ma come aprire un coworking? Iniziamo da una definizione.
Cos’è un coworking?
Il coworking è uno spazio che viene adibito a ufficio e affittato a diversi professionisti. La caratteristica base: puoi prendere una singola scrivania e condividere il posto di lavoro con persone che non hanno alcun legame con te. Se non quello di aver bisogno di un luogo per lavorare.
Il concetto di coworking si basa sulla share economy, su un modello di business accessibile e adatto a un nuovo tipo di impiego. Oggi il lavoro fisso è finito, non esiste più, e così scompare il concetto di ufficio come sito immutabile nel tempo: oggi c’è, domani no. Duro ammetterlo ma è così. E se i dipendenti devono iniziare a ragionare come freelance, l’area dedicata al lavoro si trasforma. E diventa flessibile. Proprio come l’impiego.
Perché il coworking conviene?
Conviene perché si adatta alle nuove esigenze del mercato. Questo vale per chi ne ha bisogno e per chi vuole creare una propria impresa. Io non ho bisogno di un ufficio per 6 mesi o 1 anno: voglio lavorare 3 giorni in questa città per curare un progetto, poi vado via. O magari sono un freelance e in casa non ho lo spazio per curare i miei affari. Sai cosa significa lavorare tra le quattro mura della propria abitazione, vero? A volte è un inferno.
Quindi devo trovare un ufficio semplice da raggiungere e non impegnativo. Non sono una multinazionale. Devo abbattere le spese, mi basta una scrivania e una connessione. Ecco, stiamo parlando di questo: di un luogo capace di far risparmiare. Ma non solo. Il successo di un coworking non dipende solo da questo. La domanda è sempre la stessa: come aprire un coworking? Ecco 6 consigli utili per la tua impresa.
1. Crea il tuo brand
Il tuo coworking deve essere, prima di tutto, un brand. Deve essere riconoscibile, deve avere un logo e un nome semplice da ricordare. Deve avere dei colori, delle linee, delle caratteristiche uniche. Proprio così: essere un brand non vuol dire solo lavorare sul naming e sul pay off da abbinare alla grafica che hai scelto. La vera opera sta nella tua capacità di farti ricordare come l’unico spazio di lavoro in grado di offrire un determinato servizio.
Devi essere diverso dai diretti concorrenti. Come aprire un coworking? Puntando verso una pianificazione chiara di quello che sei e di cosa puoi ottenere. In questi casi suggerisco di lavorare su una base stabile: quella dell’analisi SWOT. Sì, lo so che vuoi gestire un coworking e non un’azienda classica. Ma certe regole valgono sempre, ecco perché ti consiglio di scaricare questo modello per creare la tua analisi SWOT in PDF.
2. Dai uno sguardo ai finanziamenti per coworking
Prima di iniziare la trafila burocratica per creare il tuo progetto devi studiare i finanziamenti per aprire un coworking. C’è molta attenzione al fenomeno e non mancano gli incentivi per chi decide di lavorare in questo settore. Ad esempio, aprire un coworking a Milano può essere un’ottima idea.
Ma dove posso trovare i finanziamenti per portare a termine la mia impresa? Consulta la Camera di Commercio e monitora il web, magari crea un avviso con Google Alert: Mountain View ti manderà un’email ogni volta che viene pubblicato qualcosa sull’argomento.
Ma è così costoso aprire un coworking? I finanziamenti sono necessari? Non devi per forza iniziare da zero o avere grandi risorse per creare un coworking. Ci sono servizi che ti consentono di aprire un coworking in base alle tue disponibilità e alle soluzioni che puoi mettere a disposizione. Tra questi servizi c’è la Rete Cowo che fa proprio questo: aiuta i singoli a trasformare postazioni inutilizzate in occasioni.
Da leggere: aspetti fiscali, legislazioni e normativa per inaugurare un coworking
3. Inbound marketing: apri le porte del coworking
Una buona idea per far conoscere il tuo coworking al pubblico legato a una determinata esigenza: sto parlando dell’inbound marketing, quella metodologia che ti consente di raggiungere le persone giuste nel momento in cui hanno bisogno di te. Cosa significa questo per chi vuole aprire un coworking? Puoi sfruttare sicuramente il blog, perfetto per farsi trovare su Google e per aumentare le condivisioni. Anche la presenza di Facebook Fan Page e account Twitter possono aiutare.
Ma per un coworking puoi puntare su piani differenti. Come la pianificazione di un calendario di eventi. Nel tuo coworking hai creato un’area per conferenze e presentazioni? Bene, invita professionisti e autori per creare appuntamenti degni di nota. In questo caso una registrazione per partecipare è più che sufficiente, non serve far pagare il biglietto. Inoltre il contatto email può essere utile per raggiungere le persone che hanno partecipato per inviare materiale extra, slide della presentazione, inviti futuri. Il tutto, ovviamente, nel pieno rispetto della privacy e delle regole per la lead generation.
4. Gli spazi sono importanti
Questo è un punto decisivo. Come aprire un coworking? Risolvendo tutte le pratiche burocratiche, questo è chiaro. Ma devi definire gli spazi. Di cosa sto parlando? Dei luoghi da presentare a chi sceglie il tuo nome. Questo significa pianificare e individuare i servizi che vuoi elargire. Ti faccio qualche esempio, per chi vuole fare un coworking degno di nota è utile pensare a:
- Uno spazio condiviso per chi ha bisogno di una postazione.
- Una o più sale riunioni.
- Un angolo caffetteria che può diventare self service o bistrot.
- La libreria, immancabile in ogni coworking.
- Area relax con sedute, giochi di ruolo, ping pong, biliardino.
- Zona dedicata agli eventi e alle presentazioni.
Di solito i coworking sono piuttosto grandi, nascono in aree industriali o nei vecchi magazzini. In questo caso puoi usare pareti modulari o magari optare per open space da definire grazie a librerie e pareti trasparenti. Tutto parte dall’analisi delle necessità e del target: fai ricerca sul campo e gestisci in base alla domanda. Non improvvisare, studia il pubblico e la concorrenza.
5. Cura l’arredo e i dettagli
Hai individuato gli spazi del tuo coworking? Perfetto, ora devi seguire un’idea. Non puoi arredare il coworking come un ufficio della IBM. O meglio, non è questo che fa la differenza (la qualità del servizio è in cima alla lista) ma le persone ti scelgono per lo stile che riesci a riprodurre.
Siamo tutti innamorati della Silicon Valley, degli uffici di Google o Twitter dove sembra che ogni dettaglio sia uscito dallo studio di un architetto contemporaneo. Tu non devi arrivare a tanto, ma devi puntare verso uno un arredo capace di restituire lo spirito del coworking.
6. Lavora su un’idea da condividere
Voglio chiudere con questo punto: coworking non è solo una scrivania da affittare per pochi euro al giorno. O meglio, ci sono coworking che differenziano i servizi e consentono di prenotare soluzioni diverse. Non per forza dedicate al risparmio. Ma spesso la differenza è nell’idea. Un’idea che poi è sempre la stessa: smart working, connessioni, collaborazione, condivisione.
Chi sceglie il coworking lo fa per l’energia che si respira. Quindi il tuo compito è questo: alimenta il piacere di ritrovarsi nel coworking, apri le porte del tuo spazio e fa’ in modo che ci siano realtà per tutti. Anche per chi sceglie il coworking per ritrovarsi e non per isolarsi nel lavoro.
Come aprire un coworking secondo te?
Questi sono i consigli che posso lasciarti per rispondere all’interrogativo: come aprire un coworking? Con il duro lavoro, questo è chiaro. Anche con gli investimenti giusti e il coraggio di chi ama fare impresa in Italia. Ma ciò che dà valore è l’attitudine. O meglio, l’idea. Oggi le città sono piene di coworking: tu cosa puoi offrire? Come puoi diversificarti? Aspetto la tua opinione nei commenti.