Marketing nel Metaverso
Da quando Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook, ha annunciato il cambio del nome dell’azienda in Meta, tutti parlano di Metaverso. Passando per Microsoft, Nike e Alibaba, tutte le aziende vogliono uno spazio nel Metaverso. Come cambierà, dunque, il marketing nel Metaverso?
Che cos’è il Metaverso
Il termine Metaverso non è un’invenzione di Mark Zuckerberg, bensì questa espressione è stata utilizzata per la prima volta nel romanzo di Neal Stephenson “Snow Crash” (1992) e descritto come una realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Nel Metaverso, ogni persona può realizzare in 3D ciò che desidera, negozi, uffici e altro, il tutto visitabile dagli utenti.
Metaverso e Marketing: evoluzione del rapporto brand-clienti
Il nuovo mondo fruibile attraverso la realtà virtuale comporterà un grande cambiamento nelle modalità con cui siamo soliti approcciare la vita quotidiana. Per le aziende, fare marketing e sviluppare e-commerce significherà progettare idee ed esperienze sempre più immersive e coinvolgenti per i propri clienti. Sarà proprio la user experience la caratteristica chiave del Metaverso. Non risulta strano, dunque, che aziende e professionisti, anche di settori diversi, stiano già esplorando le potenzialità di questo mondo iperconnesso sperimentando nuove strategie di engagement per i propri clienti. Il Metaverso potrebbe accorciare sempre di più le distanze tra brand e clienti: ad esempio, il lancio di un nuovo prodotto sul mercato potrebbe realizzarsi all’interno di uno spazio virtuale apposito con accesso esclusivo.
Le aziende verso il Metaverso
Sono già parecchi i brand che stanno intraprendendo azioni per dare spazio al proprio marketing nel Metaverso. La Big Tech di Redmond, Microsoft, ha presentato MESH per Teams, la piattaforma interattiva grazie alla quale si potrà partecipare alle riunioni online attraverso degli avatar. Nike ha annunciato di voler entrare nel Metaverso creando un proprio spazio virtuale, chiamato Nikeland attraverso Roblox, una piattaforma di gioco online con circa 43 milioni di utenti attivi al giorno, specializzata nella creazione di esperienze, come simulatori di costruzione di parchi divertimento. Nikeland approda su questa piattaforma permettendo agli utenti di creare i propri giochi e connettere la vita offline con la vita online: ad esempio, gli avatar su Nikeland potranno essere vestiti con prodotti Nike dettagliati che il giocatore possiede nella realtà offline.
Anche in Cina alcuni grandi colossi dell’e-Commerce stanno muovendo i primi passi verso questa nuova realtà. Precisamente, Alibaba, la più grande azienda e-commerce cinese, ha lanciato per il “Singles’ Day”, l’11 novembre, il Metaverse Art Exhibition.
Gli utenti venivano guidati da Ayayi, la prima dipendente virtuale di Alibaba, fashion brand manager, all’interno della “Metaverse Art Exhibition”, dove potevano osservare ed esplorare le opere d’arte sponsorizzate da marchi come Burberry e Coach.
Uno dei più importanti e citati contributi recenti alla discussione sul Metaverso proviene dall’autorevole analista Matthew Ball, investitore e socio amministratore della società di venture capital EpyllionCo. Ball ritiene che il Metaverso sarà tanto trasformativo quanto lo fu Internet negli anni ’90. Le aziende venderanno prodotti, i media comunicheranno con nuovi linguaggi e, soprattutto, i social media saranno in 3D. Secondo Ball, il Metaverso non sarà soltanto un mondo virtuale: “è importante capire che il Metaverso non è un gioco, né un’esperienza online. Sarebbe come dire che World of Warcraft, l’Iphone o Google sono internet. Sono mondi digitali, dispositivi, servizi, siti web, etc. Internet è un ampio insieme di protocolli, tecnologia, canali, linguaggi, oltre che dispositivi di accesso, contenuti ed esperienze di comunicazione al di sopra di quell’insieme. Anche il Metaverso lo sarà.”
