Controllo e privacy secondo la legge
Il datore di lavoro è tenuto al controllo e privacy dei lavoratori secondo ciò che la legge detta.
Il controllo da parte del datore di lavoro
L’articolo 41 della Costituzione prevede che il datore di lavoro può controllare se l’attività lavorativa del dipendente sia eseguita correttamente secondo le sue direttive.
Ovviamente anche il datore di lavoro deve seguire le regole per il controllo in base a ciò che la legge richiede.
I limiti al potere di controllo
Il datore di lavoro ha dei limiti di controllo che riguardano la riservatezza, la dignità personale, la libertà di espressione e la libertà di comunicazione.
La legge dei diritti contrapposti nel Controllo e la privacy dei lavoratori
E’ proprio da queste regole che deriva la legge dei diritti contrapposti e quindi le regole di potere per il datore di lavoro: disciplina prevista dallo Statuto dei Lavoratori.
La normativa prevede il divieto dei controlli lesivi dei diritti inviolabili e quelli occulti a sfavore del lavoratore (a meno che non ci siano delle condizioni per richiederlo).
Gli obblighi di controllo che il datore di lavoro deve rispettare
Il datore di lavoro nell’effettuare i controlli è obbligato a rispettare i principi tutelari del dipendente.
Quali sono i principi tutelari in base al controllo e privacy dei lavoratori?
I principi tutelari sono:
- il principio di necessità: il controllo dev’essere indicato in base ad uno scopo preciso, limitato solo al tempo necessario al momento richiesto e mai oppressivo;
- il principio di trasparenza: il datore di lavoro deve informare i dipendenti sui limiti e come usare gli strumenti di lavoro e le sanzioni in caso di violazione;
- il principio di finalità: il controllo dev’essere finalizzato a garantire la sicurezza, la continuità aziendale o a prevenire e reprimere illeciti;
- il principio di sicurezza: i dati raccolti devono essere protetti in modo adeguato;
- il principio di proporzionalità: il datore di lavoro deve adottare forme di controllo solo proporzionate allo scopo della verifica.
Quindi, trattando i dati dei dipendenti, il datore di lavoro deve tenere presenti i diritti fondamentali dei lavoratori ed individuarne la base giuridica.
Eccco quali sono i trattamenti:
– adempimento di obblighi derivanti da un contratto di lavoro;
– adempimento di obbligazioni previste dalla legge;
– interesse legittimo del datore di lavoro.
Per i trattamenti che riguardano un interesse legittimo bisogna valutare se il trattamento sia necessario.
Protezione della privacy dei lavoratori
L’art. 88 del regolamento europeo afferma che gli Stati possono emanare delle regole che servono per garantire la protezione dei diritti e della libertà dei dipendenti in base al trattamento dei dati durante un rapporto di lavoro.
Questo avverrà tramite degli disposizioni legislativi.
Il GDPR considera le attività di controllo del lavoratore siano eseguite con trasparenza e protezione dei dati personali del lavoratore.