Tutta la normativa sul lavoro a domicilio parte terza

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La normativa sul lavoro a domicilio

La normativa sul lavoro a domicilio continua con altre opzioni che vanno a rafforzare tutto l’elenco descritto nei precedenti articoli.

Eccole:

  • Contratto part-time e rapporto di lavoro a domicilio: il Ministero del Lavoro, in un articolo del 2008 n. 19, ha spiegato che il lavoratore può anche svolgere un ulteriore lavoro a tempo parziale quando il lavoro a domicilio non gli impegna tutto l’orario di lavoro;
  • La retribuzione spettante per chi lavora a domicilio: il modo di retribuire è lo stesso del lavoratore subordinato e viene corrisposta in base al cottimo pieno. Ciò è previsto dall’art. 8 della Legge n. 877 del 1973;
  • Rimborsi spese per il lavoro a domicilio: oltre alle tariffe per il cottimo, devono essere calcolate, anche l’ammontare della retribuzione per le spese dei locali, per l’utilizzo delle macchine, per la corrente elettrica, per il gas, ecc.;
  • Le maggiorazioni retributive: devono essere calcolate anche le retribuzioni che spettano per il lavoro festivo, per le ferie, per la tredicesima, per la quattordicesima (nel caso ci sia) e per il trattamento di fine rapporto (TFR);
  • Contributi e prestazioni Inps per chi lavora a domicilio: la Legge prevede le assicurazioni obbligatorie (tranne le integrazioni salariali: Cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria);
  • Malattia per chi lavora a domicilio: le regole sono le stesse di un lavoratore dipendente. Cambia solo il calcolo di una retribuzione media giornaliera che serve a determinare l’indennità di malattia;
  • Maternità della lavoratrice a domicilio: l’indennità spetta solo per il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro. L’indennità di maternità si calcola in base alla media contrattuale giornaliera a seconda della qualifica. Se la consegna del lavoro, avviene il giorno prima dell’astensione obbligatoria, l’indennità verrà pagata dall’Inps. Inoltre, tutto il lavoro (anche quello non terminato), dev’essere riconsegnato;
  • Congedo matrimoniale per chi lavora a domicilio: il lavoratore a domicilio ha diritto all’assegno per 7 giorni per il congedo matrimoniale. Il pagamento avviene da parte dell’Inps con un anticipo da parte del datore di lavoro;
  • Assegno per il nucleo familiare: anche i lavoratori a domicilio hanno diritto all’assegno familiare. Il pagamento avviene in base alla commessa specifica di cui si stanno occupando per massimo 26 giorni (nel caso la commessa duri un mese);
  • L’accesso all’indennità di mobilità: la Cassazione, in una sentenza del 2001, ha precisato che i lavoratori a domicilio che si trovano in disoccupazione a causa di licenziamenti per riduzione di personale o per cessazione dell’attività, avranno diritto all’indennità di mobilità se sono indipendenti dall’impresa almeno da 12 mesi (di cui 6 mesi di lavoro sicuro) compresi i periodi di sospensione per ferie, infortuni e festività.
  • Francesco Bruschetta
    Francesco Bruschetta
    Ciao sono Francesco ma tutti mi chiamano Bruce e sono un copywriter. Ho la passione per la comunicazione web, la seo, il web design e perchè no, anche per i film di Charli Chaplin e le scampagnate con la mia mountain bike Cube

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