La malattia del lavoratore all’estero
Durante il periodo lavorativo, potrebbe accadere, che il lavoratore, vada in vacanza e contragga malattia all’estero.
Quindi, se il lavoratore, si dovesse ammalare:
- in Europa o in uno Stato convenzionato con l’Italia fa fede il certificato medico e non deve presentare altri documenti;
- in uno Stato extra-UE non convenzionato con l’Italia, il consolato può verificare su richiesta del datore o dell’INPS, la diagnosi e la prognosi.
Quando ci si ammala all’estero bisogna informare l’Inps o solo il datore di lavoro?
Se il lavoratore, si trova all’estero e si ammala, deve comportarsi come se fosse in Italia.
Nulla cambia quando si trova fuori dai confini nazionali perché le direttive e gli obblighi derivano sempre dall’Inps dello Stato di appartenenza.
Anche se il lavoratore si trova all’estero deve rispettare gli orari di reperibilità?
Il lavoratore che si ammala all’estero, deve rispettare lo stesso, gli orari precisi di reperibilità (dalle 9 alle 13 del mattino e dalle 15 alle 18 del pomeriggio) come accade quando è in Italia.
Se il lavoratore non può rientrare in Italia come deve comportarsi il datore di lavoro?
Se il lavoratore che si trova all’estero, non può ritornare in Italia per riprendere la sua attività lavorativa, il datore di lavoro può richiedere il certificato di malattia del medico curante, ed il lavoratore potrà anche ricevere una visita di controllo per accertare lo stato di malattia.
Cosa succede se il lavoratore ammalato dichiari una falsa malattia?
Nel caso venga dichiarata una falsa malattia, anche se si trova all’estero, potrebbe essere di assenteismo: in questo caso, il titolare, potrebbe anche decidere per il licenziamento per giusta causa.
Cosa deve fare il lavoratore quando si ammala all’estero?
Il lavoratore che si ammala all’estero deve proseguire allo stesso modo come se fosse in Italia perché è tutelato allo stesso modo di colui che si ammala nei confini italiani.
Conclusioni
Come abbiamo potuto vedere; non c’è nulla di diverso rispetto all’Italia, nel caso in cui un lavoratore si ammali all’estero: deve semplicemente rispettare ciò che l’Inps prevede.
Sia i doveri che i diritti sono la medesima cosa, nel caso, il lavoratore si dovesse ammalare in Italia.
Quindi, se si rispetta ciò che l’Inps impartisce, si sarà sempre tutelati secondo la legge italiana.
La legge a riguardo non cambia assolutamente semplicemente perché vale ciò che detta l’Inps in materia di diritti e doveri del lavoratore.
La Legge italiana prevede questo in ogni caso: sia se un lavoratore si ammala in Italia sia se dovesse succedere all’estero.