Quali sono i profili che mancano nel mercato del lavoro?
I profili che mancano nel mercato del lavoro sono:
- operai specializzati per le professioni tecniche;
- dirigenti;
- professionisti nel campo intellettuale e scientifico;
- operai specializzati per le imprese metallurgiche e per la lavorazione dei prodotti in metallo;
- fabbri;
- costruttori di utensili;
- fonditori;
- saldatori;
- lattonieri;
- calderai;
- fabbri;
- costruttori di utensili;
- fonditori;
- saldatori;
- lattonieri;
- montatori carpenteria;
- operai specializzati nel campo delle costruzioni;
- addetti per le imprese di servizi informatici e delle comunicazioni;
- ufficiali di marina.
Questo elenco dettagliato è arrivato dopo pochi giorni la pubblicazione di “Unioncamere e Anpal” del Bollettino del Sistema informativo Excelsior (si tratta di un documento che ha fornito le indicazioni del “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro).
Invece, per quanto riguarda la marina, l’informazione arriva da “Confitarma” (Confederazione italiana degli armatori) che ha messo in evidenza la mancanza di ufficiali e direttori di macchina che abbiano le competenze per l’uso delle moderne tecnologie presenti a bordo.
La domanda di lavoro è in crescita
A far notare le difficoltà nel mercato del lavoro a far incontrare domanda ed offerta è il report di Unioncamere – Anpal.
C’è una maggiore richiesta di lavoro nell’industria e nei servizi mentre nel turismo e nella ristorazione si procede con più cautela rispetto ai mesi estivi in cui c’è stata maggiore recupero.
Draghi vuole rendere pari la domanda e l’offerta
Il premier Mario Draghi, in visita a Bari afferma che oggi, si è in una trasformazione epocale mai avuta.
Le due fasce lavorative (ambientale e digitale), richiedono una programmazione diversa e più ampia, che deve coinvolgere anche il sistema educativo a 360°.
Secondo alcune stime, l’Unione Europea, dovrà investire circa 650 miliardi all’anno fino al 2030 per affrontare tutto questo cambiamento.
Si dovranno costruire nuove infrastrutture e modificare del tutto anche il tessuto industriale italiano per allineare nuovamente la domanda e l’offerta delle competenze soprattutto per le professioni con una specializzazione più elevata.
La carenza dei laureati in ingegneria di vari indirizzi
Risultano “introvabili” i laureati in ingegneria industriale, quelli in elettronica e quelli dell’informazione.
Ma c’è mancanza anche di coloro che hanno una formazione tecnica professionale come: diplomati in indirizzo elettrico, indirizzo edile ed indirizzo meccanico.
Le percentuali delle mancanze sono:
- laureati in ingegneria industriale 58,0%;
- laureati in elettronica 52,8%;
- laureati dell’informazione 51.7%;
- istruzione tecnica superiore 52,6%;
- formazione tecnica professionale 49,4%;
- diplomati in indirizzo elettrico 57,2%;
- diplomati in indirizzo edile 54,8%;
- diplomati in indirizzo meccanico 53,1%.
Conclusione
Il mondo del lavoro è cambiato e la ricerca è sempre più complicata.
Cercare personale con le competenze adatte alle richieste non è sempre facile.
Bisognerebbe fare una ricerca sempre più adeguata alle esigenze richieste.