Dal 15 ottobre Green pass obbligatorio al lavoro
Il Green pass sta diventando la discussione del momento.
Infatti, c’è stato un ultimo provvedimento da parte di Draghi, in cui obbliga al Green pass (e quindi vaccino o tampone) al lavoro.
Draghi afferma: “Serve per continuare ad aprire il Paese”.
Tutto ciò avverrà dal 15 ottobre…
Eh già…da metà ottobre, senza il Green pass, non si potrà più andare al lavoro. Nessun luogo di lavoro (pubblico o privato) sarà più accessibile!
Draghi estende l’obbligo del Green pass
Il premier Draghi estende l’obbligo ad oltre un terzo di lavoratori italiani.
Addirittura ci saranno controlli e sanzioni a chi non rispetta questo “ordine”…
Draghi, sostiene che tutto questo è stato fatto “semplicemente” per evitare che ci siano ulteriori chiusure.
Il Governo ed i ministri sono unanimi con questa nuova disposizione ma Salvini e parte della Lega no!
Qual è l’obiettivo di questo “ordine”?
L’obiettivo è quello di fare in modo che la campagna vaccinale entro la metà di ottobre sia dell’80%.
Tutti, si devono “adeguare” a queste direttive obbligatorie, partendo dai lavoratori fino alle istituzioni, entro un mese devono essere in regola con la prima dose di vaccino: dalla metà di ottobre si inizia anche con il tampone ogni 48/72 ore.
Se ciò non verrà fatto si incorrerà nella sospensione dal lavoro ed in sanzioni fino a 1500€.
Quando si è arrivati alla decisione del Green pass?
Si è arrivati ad una decisione così drastica dopo una lunga discussione da parte del Governo fra incontri con i Ministri e le Regioni.
Draghi ha abolito l’idea del vaccino obbligatorio puntando tutto sul Green pass creando un gran caos fra i partiti che si sono anche divisi su questa idea di obbligatoria della Carta verde.
Perché si è arrivati a questa decisione?
Perché Draghi ritiene che sia la soluzione giusta per evitare o almeno limitare i contagi.
Crede che sia il modo per contenere il tutto per il bene di tutta popolazione.
Come si può ovviare alla sospensione dello stipendio?
Per sospensione dal lavoro ed ovviamente il mancato stipendio, si è pensato di tornare in smart working.
Brunetta sostiene che nel pubblico si tornerà a lavorare in ufficio; mentre Orlando, spiega che, nel privato è più fattibile optare per questa soluzione.
Conclusione
Quindi, ovunque si possa controllare, entrerà in vigore l’obbligo.
Nel caso di mancati controlli da parte dei datori di lavori ci saranno multe a go go da 400 a 1.000 € e per i lavoratori multe da 600 a 1.500 €.