Fino a qualche anno fa, difficilmente si parlava di giovani imprenditori agricoli: c’erano da una parte i contadini, ovvero coloro che materialmente si occupavano di tutto il lavoro e poi c’era il proprietario terriero o datore di lavoro.
Oggi l’impresa agricola vede riconsiderati i suoi confini. Si spazia così dalla produzione di cibo alla vendita diretta, dalla ricezione turistica alla gestione delle aree verdi con le amministrazioni pubbliche, fino ad arrivare all’educazione grazie alle fattorie didattiche.
Il quadro italiano è piuttosto confortevole, secondo un’analisi effettuata da CISCO (azienda multinazionale specializzata nella fornitura di apparati di networking), emerge chiaramente che il settore dell’agroalimentare in Italia svolge un ruolo decisivo in quanto coinvolge circa il 21,7% degli occupati italiani.
Più nello specifico, secondo i dati Coldiretti, oggi sono circa 55mila under 35 alla guida di imprese agricole e allevamenti, che fanno dell’Italia leader europeo nel numero di progetti agricoli condotti da giovani. E questo lascia pensare che l’agricoltura possa finalmente rivelarsi una grande opportunità per le generazioni future.
Questa transazione all’agricolo è dovuta dalla diffusione di tecnologie digitali che rappresentano sempre di più uno strumento indispensabile per favorire e facilitare le pratiche di sviluppo sostenibile come sostenuto anche da ANSA in un suo articolo. Infatti tale settore è in grado di accogliere e rendere concreta la creatività del nostro tessuto produttivo e, pertanto, può permettere di fare investimenti a lungo termine e di creare prospettive future.
Giovani imprenditori agricoli: finanziamenti
Storie di straordinaria innovazione che si affiancano ad uno dei settori più antichi e fiorenti del nostro passato. Infatti oggi si sta sviluppando un progetto di agricoltura sociale che permetterà di aiutare le persone a trovare la fiducia non solo in se stessi ma servirà anche ad avvicinare le nuove generazioni alla vita rurale attraverso attività digitali che faranno da supporto. Una vera e propria rivoluzione culturale che sta coinvolgendo migliaia di giovani imprenditori agricoli nelle campagne italiane.
Infatti nell’ambito delle politiche di sviluppo del settore agricolo e agroalimentare, l’unione europea, attraverso i GAL, sta per concedere agevolazioni e finanziamenti per sostenere il ricambio generazionale e lo sviluppo delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile.
Per fare tutto questo, il PSR stanzia dei fondi dedicati al “progetto territorio”, o meglio, al PAL – Piano di Azione Locale, e i GAL gestiscono i contributi finanziari ottenuti.
Per ottenere questi fondi, ovviamente, bisogna partecipare ai bandi dedicati, uno tra questi ad esempio è il bando ISMEA nel quale i beneficiari delle agevolazioni sono le micro, piccole e medie imprese organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, avranno la possibilità di attivare pratiche di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Tra le spese ammissibili agli aiuti rientrano:
- studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato;
- opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
- opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
- oneri per il rilascio della concessione edilizia;
- allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
- servizi di progettazione;
- beni pluriennali;
- acquisto di terreni.
Le opportunità apportate dal digitale
I giovani imprenditori agricoli potranno investire i fondi messi a disposizione dall’UE nelle nuove tecnologie che fungono da supporto nello svolgimento del loro lavoro. Ad esempio, una tipologia di drone che una volta programmato potrà osservare non solo un campo coltivato e rilevare con precisione la presenza di piante infestanti, ma attraverso sistemi di Intelligenza Artificiale che gestiscono i dati delle reti IoT e tramite l’integrazione della tecnologia Blockchain, potranno anche comunicare tra loro, in modo da aggregarsi e mappare meglio le aree dove diverrà più semplice intervenire tempestivamente. Un’ulteriore funzione del drone, se dotato di un micro-spray può liberare nell’aria fertilizzante così da preservare la pianta da malattie e contaminazioni.
Oppure altra tecnologia che faciliterà il lavoro dei giovani agricoltori è il trattore autonomo ed intelligente una realtà operativa già presente nelle nostre campagne. Sono mezzi agricoli comandati a distanza tramite App, scaricabile sui device dell’azienda o dal palmare dell’imprenditore.
Intervenire con questi nuovi strumenti permetterà di risparmiare risorse, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produzione agricola.
Attraverso tali attività i giovani imprenditori agricoli stanno quindi guidando una vera e propria rivoluzione culturale e stanno apportando al settore tre tipi di innovazione: tecnologica, di processo e di servizio.