Dall’impresa alla promozione sociale: il ponte digitale di un imprenditore visionario
Quando si parla di digitalizzazione, innovazione e strategia, il nome di Emanuele Pisapia è uno di quelli che emergono con forza nel panorama italiano. Imprenditore, programmatore e stratega digitale, Pisapia ha costruito negli anni un ecosistema di aziende e progetti che spaziano dal digitale al sociale, con un unico denominatore comune: trasformare la tecnologia in un’opportunità di crescita.
Fondatore e CEO di Lenus Media, agenzia specializzata nello sviluppo web, digital marketing e soluzioni SaaS, Emanuele è stato protagonista della crescita di numerosi progetti digitali, riuscendo a combinare competenze tecniche e visione imprenditoriale. Ma la sua attività non si ferma solo al business.
Nel 2024, ha avviato Universe, una startup innovativa nel settore dell’intelligenza artificiale applicata alla formazione. Universe sta sviluppando una piattaforma di e-learning adattiva che personalizza i percorsi formativi in base al profilo di apprendimento degli utenti. Il progetto ha già attirato l’attenzione di importanti enti accademici e realtà del mondo corporate.
Parallelamente, Pisapia ricopre il ruolo di direttore commerciale di IamHero, startup dedicata alla realtà virtuale applicata alla terapia e alla riabilitazione. Una collaborazione che evidenzia ancora una volta il suo impegno nel portare innovazione in settori chiave della società, dalla formazione alla sanità.
Ma ciò che rende la sua visione davvero unica è Exedra APS, l’associazione di promozione sociale che rappresenta il lato no profit della sua missione di digitalizzazione.
Exedra APS: la tecnologia al servizio della comunità
Fondata con l’obiettivo di portare strumenti digitali nel mondo della cultura, dell’istruzione e dell’inclusione sociale, Exedra APS si è affermata come un attore chiave nell’innovazione sociale. L’associazione ha guidato progetti di grande impatto come Cava che Legge, Appost! e Let’s Neet App, dimostrando che la tecnologia può e deve essere un abilitatore per la crescita della comunità.
Exedra rappresenta la versione no profit del modello imprenditoriale di Pisapia, dove la digitalizzazione non è solo un’opportunità di business, ma uno strumento per migliorare la qualità della vita delle persone. L’associazione collabora con istituzioni, enti del terzo settore e aziende per sviluppare soluzioni innovative per l’accessibilità, l’educazione e la cultura.
Oggi, abbiamo l’opportunità di parlare direttamente con Emanuele Pisapia per approfondire il suo percorso e il ruolo di Exedra nella trasformazione digitale della comunità.
Intervista a Emanuele Pisapia: “Con Exedra portiamo la digitalizzazione nel sociale”
Vita da Imprenditore: Emanuele, hai costruito un ecosistema che spazia dall’imprenditoria alla promozione sociale. Come nasce la tua visione?
“La mia visione nasce dalla consapevolezza che il digitale è uno strumento trasversale. Può servire a creare aziende di successo, ma anche a migliorare la società. Con Lenus Media, ho lavorato per anni a rendere più efficienti le imprese grazie al web e alla tecnologia. Ma mi sono sempre chiesto: “E se usassimo questi stessi strumenti per migliorare la cultura, la formazione e l’inclusione?”
“Questa domanda mi ha portato a fondare Exedra, che è di fatto la versione no-profit di ciò che faccio nel privato. Con Exedra, portiamo la digitalizzazione nel mondo della cultura e del sociale, creando strumenti accessibili per tutti.”
VdI: Exedra è stata protagonista di Cava che Legge, progetto finanziato dal CEPELL. Qual è stato il vostro ruolo?
EP: Cava che Legge è stato un progetto fondamentale per la valorizzazione della Biblioteca Comunale “Avallone” di Cava de’ Tirreni. Abbiamo creato il sito web cavachelegge.it, una piattaforma per promuovere eventi e iniziative culturali, e sviluppato l’app Biblio Experience, che permette di prenotare libri online e partecipare a eventi digitali.
Il nostro obiettivo è stato quello di rendere la Biblioteca un vero hub culturale, accessibile anche a chi non può frequentarla fisicamente. Inoltre, abbiamo implementato servizi digitali per migliorare l’esperienza dei cittadini e incentivare la lettura.
VdI: Parliamo di Appost! e Let’s Neet App. Come la tecnologia può supportare la sicurezza stradale e l’inserimento lavorativo dei giovani?
EP: Appost! è stato un progetto dedicato alla sicurezza stradale, realizzato con Moby Dick ETS. Abbiamo creato un’app educativa per sensibilizzare i giovani sui pericoli della guida distratta, con quiz interattivi e simulazioni. Let’s Neet App, invece, è stata un’iniziativa per supportare i giovani NEET nell’acquisizione di competenze digitali. Attraverso una piattaforma di “social coin”, abbiamo incentivato il volontariato e la formazione, permettendo ai ragazzi di ottenere crediti da usare in corsi e attività educative.
Entrambi i progetti dimostrano come il digitale possa essere uno strumento di cambiamento reale, se usato nel modo giusto.
VdI: Universe è la tua ultima sfida imprenditoriale. Come si collega alla tua visione?
EP: Universe è una startup innovativa che nasce con l’idea di rivoluzionare la formazione attraverso l’intelligenza artificiale. Abbiamo sviluppato una piattaforma di e-learning che adatta i percorsi formativi alle esigenze di ogni studente, migliorando l’apprendimento in base al suo stile cognitivo.
Anche qui c’è un collegamento con Exedra: la nostra ambizione è usare questi stessi strumenti per rendere la formazione accessibile anche a chi ha difficoltà economiche o appartiene a categorie svantaggiate.
VdI: Se dovessi riassumere in una frase il tuo obiettivo con Exedra, quale sarebbe?
EP: Portare la digitalizzazione dove può fare la differenza, trasformandola in un motore di inclusione, cultura e opportunità per tutti.
L’approccio di Emanuele Pisapia dimostra che la digitalizzazione non è solo un’opportunità per il business, ma un potente strumento per il cambiamento sociale. Con Exedra APS, ha creato un modello che porta il meglio dell’innovazione digitale nel mondo della cultura, dell’educazione e dell’inclusione.
In un’epoca in cui il digitale è spesso visto come uno strumento di consumo e intrattenimento, progetti come quelli di Exedra ci ricordano che la tecnologia può e deve essere un mezzo per costruire un futuro più equo e accessibile per tutti.