Anna Carmassi è la project leader di STEAMiamoci, un importante progetto nato nel 2016 che si basa sulle cosiddette competenze “STEM” e sulla diversità di genere come elemento della crescita sociale di un Paese e fondamentale per l’innovazione e la competitività dell’impresa.
Dottoressa Carmassi, lei risulta far parte, come project leader, di una bellissima iniziativa partita nel 2016 denominata “STEAMiamoci”. Ci parla di come tutto è nato?
Il progetto è nato nella casa delle imprese, sollecitato da una constatazione oggettiva della situazione. L’attualità ci chiede di reinventare le nostre realtà imprenditoriali. Le soluzioni richiedono competenze STEM che sono e saranno le competenze del futuro. Le aziende cercano figure tecnico-scientifiche che non trovano: i ragazzi che studiano materie STEM (Science, Technology, Engineering, Maths) non bastano, le ragazze le evitano.
Da qui l’urgenza di mobilitare e valorizzare anche i talenti femminili e, proprio per incoraggiare la presenza delle ragazze in queste aree, nasce STEAMiamoci. È importante raccontare come abbiamo individuato il nome da dare al progetto. Con alcune colleghe imprenditrici, siamo partite dall’acronimo STEM al quale abbiamo deciso di aggiungere la “A” di “Arte”, che vuol dire “creatività”, elemento cruciale per completare il sapere. Si forma così la parola “steam”, in inglese “vapore”, ovvero, energia propulsiva. Il suono ci ha indotte a declinarlo come verbo, “stimiamoci”, l’esortazione che rivolgiamo alle nuove generazioni.
Che ruolo ha avuto Assolombarda in questo processo?
STEAMiamoci nasce proprio in Assolombarda. Da subito, l’associazione ha messo a disposizione persone competenti e disponibili, nonché la propria struttura dove ospitiamo incontri di orientamento aperti a tutte le nuove generazioni, dalle scuole elementari fino all’università. Non solo.
Fin dall’inizio abbiamo potuto contare su fondi importanti che abbiamo destinato a borse di studio STEM. Così incoraggiamo le ragazze a intraprendere percorsi di istruzione tradizionalmente considerati “maschili”, a esprimere le loro attitudini e a investire in una formazione molto richiesta dalle aziende. Inizialmente erogate sul territorio milanese, oggi vedono una crescente diffusione anche a livello nazionale.
Le competenze STEM sono e saranno le competenze del futuro: l’idea è basata quindi sulle aree individuata dell’Ue che, entro il 2025, richiederanno 7 milioni di posti di lavoro. Tra Science Technology, Engineering e Mathematics quale sarà l’area secondo lei maggiormente sviluppata?
Credo che il futuro consoliderà il concetto di necessaria mescolanza di competenze. Il mondo del lavoro richiede talenti capaci di “dosare” saperi diversi, sempre più interconnessi. Prevedo, dunque, un crescente lavoro di squadra, in cui ogni persona può portare il proprio contributo, la propria specializzazione. Solo dal confronto aperto e costante tra le diverse discipline possono scaturire nuovi progetti e soluzioni ai problemi con cui ci misuriamo.
Quali sono i prossimi passi dell’iniziativa? Si sta verificando una svolta in aree da sempre a predominanza maschile?
I numeri stanno migliorando, anche se con una velocità che non è quella auspicata. C’è ancora molto lavoro da fare e questo ci spinge a proseguire con maggiore determinazione.
Come detto, STEAMiamoci si basa su azioni concrete e l’assegnazione delle borse di studio è stato il primo tratto distintivo. Nostro compito è valorizzare le organizzazioni che sostengono le carriere femminili al loro interno e dare visibilità alle donne che si distinguono nel mondo delle imprese, della ricerca, dell’accademia.
Le ragazze chiedono modelli di riferimento cui potersi ispirare. Le nostre “protagoniste del futuro” ne costituiscono una raccolta costantemente aggiornata, pubblicata e consultabile sul nostro sito e diffusa sui nostri canali social. Le loro testimonianze si rivelano particolarmente efficaci anche negli incontri di orientamento. Ci siamo inventate una rassegna cinematografica gratuita “Dove osano le donne” in cui, prima di ogni proiezione, dal vivo è proposto un intervento a tema.
Da qualche anno affianchiamo il “Premio ITWIIN” dell’Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici, per premiare le donne più brillanti del nostro Paese e consentire alla vincitrice di accedere alla successiva competizione internazionale. Oggi siamo estese a livello nazionale, con un’ampia rappresentanza di diversi comparti dell’industria e dei servizi. A questi si aggiungono atenei, municipalità, enti internazionali e istituzioni diplomatiche. Insieme siamo un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato.