Oggi sta diventando veramente difficile stare al passo con i tempi nel mercato del lavoro, perché bisogna essere sempre aggiornati e rispondere sempre con tutte le esperienze acquisite affinché si possa trovare un lavoro consono agli studi ed alle prospettive che si desiderano. Ma, nonostante tutti gli accorgimenti del caso, nel curriculum vitae, potrebbero esserci dei “buchi” professionali (conosciuto anche con gap).
I buchi professionali sul curriculum vitae: cosa sono e come gestirli?
I “buchi” professionali sono quei periodi lavorativi “morti” in cui il lavoratore non risulta che lavori da qualche parte. Tra l’altro, si tratta di periodi, di cui non si sono comunicati neanche i motivi della mancata occupazione.
Alcuni dei “buchi” professionali possono essere:
- Pausa tra un lavoro e l’altro, capita spesso che un candidato lasci il lavoro e non fa nulla affinché non ne trovi un altro;
- Anno sabbatico: è un’esperienza che si verifica molto più spesso di quello che si pensi. E’ un modo di prendersi una pausa dal lavoro per un certo periodo per fare altre attività;
- Ripresa degli studi: può capitare che si decida di lasciare il lavoro per ricominciare a studiare. Lasciando in questo modo un buco tra un’esperienza di lavoro lasciata e la successiva.
Come gestire i “buchi” professionali?
Per gestire i buchi professionali in un Cv, bisognerebbe seguire un iter che dia la possibilità di non restarne “imprigionati”. Per evitare che il proprio curriculum vitae risulti menzognero sarebbe il caso di comunicare immediatamente la presenza di gap prima di apparire un bugiardo. L’importante è ammettere questo tipo di decisione e specificarne i motivi prima di tornare a decidere di trovare un altro lavoro. Magari più gratificante del precedente.
Quali sono gli errori da non commettere?
Molti pensano che la presenza di “buchi” sul Cv, non siano importanti perciò commettono degli errori come: dimenticare di comunicare il motivo per cui esiste il “buco”; inventarsi esperienze inesistenti per sopperire alla loro mancanza per poi ammetterne l’esistenza solo al momento del colloquio.
La presenza di “buchi”, non sempre sono dei danni nella vita professionale di un candidato perché, potrebbero essere dovuti anche perché si è fatto altro nel periodo “vuoto”. Magari si sono prese altre decisioni in merito al tempo non occupato professionalmente (come studiare, viaggiare, ecc.): occasioni e momenti che si è deciso di non perdere perché ritenuti più importanti per la propria vita.